Il settore delle costruzioni è in continua evoluzione, rispondendo alle sfide globali e alle nuove esigenze di responsabilità ambientale. L’edilizia in legno si sta affermando come una delle soluzioni più innovative nel panorama edilizio italiano ed internazionale.
L’ultimo report pubblicato “dall’Osservatorio Edilizia in Legno 2024” della Federazione Filiera Legno, pubblicato recentemente, ha fatto luce sullo stato di salute di questo settore, mostrando segnali positivi nonostante le difficoltà macroeconomiche e la contrazione del mercato residenziale. L’edilizia in legno, infatti, rappresenta una risposta concreta ai temi cruciali legati alla rigenerazione urbana e alla decarbonizzazione.
Un settore in crescita e trasformazione
Nel 2023, il valore della produzione dell’edilizia in legno ha raggiunto i 2,3 miliardi di euro, con una crescita del 3,2% rispetto all’anno precedente. Questi numeri confermano il ruolo strategico del legno come materiale da costruzione a basso impatto ambientale. Il Trentino-Alto Adige, la Lombardia e il Veneto sono le regioni che guidano la produzione, ma si osserva una crescita significativa anche nel Centro e Sud Italia, segno che l’edilizia in legno sta guadagnando terreno anche nelle aree tradizionalmente meno orientate verso questa tecnologia. Nonostante la crescita, il settore sta affrontando sfide significative: la riduzione dei bonus fiscali e le difficoltà legate agli strumenti di cessione e sconto in fattura hanno rallentato l’andamento del mercato residenziale, ma la spinta dei fondi PNRR ha bilanciato parzialmente la situazione, soprattutto per i progetti pubblici, come quelli relativi all’edilizia scolastica. La Federazione Filiera Legno evidenzia la necessità di un impegno legislativo più forte per sostenere la rigenerazione urbana e l’efficienza energetica, puntando sulla trasformazione del settore da semplici carpenterie a veri e propri costruttori completi, capaci di rispondere alle sfide legate alla sostenibilità e alle politiche ESG.
La crescita del settore non residenziale e pubblico
Uno degli aspetti più interessanti evidenziati dal report è la crescita del settore non residenziale (+5,7%) e delle opere pubbliche, in particolare quelle legate all’edilizia scolastica. Infatti, oltre il 40% dei bandi per la costruzione di nuove scuole prevede l’uso del legno come materiale da costruzione. Questo trend testimonia l’importanza del legno nella realizzazione di edifici ad alte prestazioni energetiche e a basso impatto ambientale. L’impiego del legno contribuisce in modo significativo alla decarbonizzazione dell’edilizia. Le strutture in legno, infatti, sono in grado di immagazzinare il carbonio durante la loro crescita, riducendo così l’impronta ecologica degli edifici. In questo contesto, l’adozione di politiche mirate a favorire l’uso di materiali a basso impatto ambientale diventa cruciale per accelerare la transizione ecologica del settore.
Il legno nella decarbonizzazione e i crediti di carbonio
L’integrazione della gestione forestale e delle costruzioni in legno in una filiera circolare è fondamentale per ridurre l’impronta ecologica dell’edilizia. Non solo il legno, in quanto materiale da costruzione, ha un impatto inferiore rispetto ad altri materiali tradizionali come cemento e acciaio, ma il suo utilizzo contribuisce in maniera tangibile a sequestrare carbonio, migliorando l’efficienza energetica degli edifici e riducendo le emissioni di gas serra lungo tutta la filiera. In questo contesto, una realtà come Carbon Planet sta assumendo un ruolo cruciale. Promotore di iniziative volte a sostenere una filiera circolare del legno, l’approccio di Carbon Planet mira a contribuire la riduzione dell’impatto ambientale del settore, creano un sistema che permette di monetizzare i crediti di carbonio di alta qualità derivanti dalla filiera del legno. Il supporto a iniziative come quelle di Carbon Planet rappresenta una leva importante per favorire la crescita del settore e promuovere politiche di decarbonizzazione attraverso il coinvolgimento di tutti gli attori della filiera edilizia.
Le sfide future e le opportunità
Guardando al futuro, il settore delle costruzioni in legno è chiamato a rispondere a sfide importanti, come la contrazione del mercato residenziale e i ritardi nell’attuazione dei progetti PNRR. Tuttavia, la capacità di resilienza mostrata dalle imprese del settore, che hanno diversificato la loro offerta con soluzioni “chiavi in mano”, automazione dei cantieri e internazionalizzazione, lascia ben sperare. Per garantire una crescita continua e responsabile, sarà fondamentale puntare su politiche di rigenerazione urbana e sul rafforzamento delle politiche ESG. Inoltre, il futuro dell’edilizia in legno dovrà essere strettamente legato alla Direttiva Europea EPBD (Energy Performance of Buildings Directive), che prevede un maggiore impegno nell’efficienza energetica degli edifici esistenti. Solo con un piano strategico pluriennale che integri la responsabilità ambientale e la decarbonizzazione sarà possibile raggiungere gli obiettivi a lungo termine per la costruzione di un ambiente urbano più resiliente. Il settore dell’edilizia in legno sta vivendo una fase di grande evoluzione, con una crescita che abbraccia sia l’aspetto economico che quello ambientale. I crediti di carbonio legati alla filiera del legno possono rappresentare un’opportunità concreta per ridurre l’impatto del settore edile sull’ambiente, contribuendo alla lotta contro il cambiamento climatico. Se supportato da politiche pubbliche mirate e da una forte spinta all’innovazione, il settore dell’edilizia in legno può diventare un protagonista fondamentale nella costruzione di un futuro più responsabile, competitivo e resiliente.