Il CEO dell’azienda Carbon Planet, Riccardo Fraccaro, ci racconta in una breve intervista cosa sono i crediti Carbon Removal, quali tipologie esistono e come possono aiutarci a contrastare i cambiamenti climatici.
Potrebbe spiegarci cosa sono nel dettaglio i crediti Carbon Removal?
I crediti di Carbonio, o Carbon Credits, sono dei certificati negoziabili, ossia dei titoli che garantiscono che una certa attività ha permesso di non emettere o assorbire dall’atmosfera l’equivalente di una tonnellata di CO2.
Esistono infatti 2 principali tipologie di crediti di carbonio.
- Crediti Carbon Removal: riguardano progetti che permettono di sottrarre dall’atmosfera una certa quantità di CO2. Sono considerati più rilevanti al fine del raggiungimento della carbon neutrality e vengono indicati dalla Comunità Europea anche come gli unici a potersi configurare come crediti di alta qualità;
- Crediti Carbon Avoidance: riguardano progetti che evitano di immettere nuova CO2 in atmosfera.
In che modo avviene il monitoraggio di livelli di CO2 in ambiente?
Attualmente esistono delle stazioni di ricerca che monitorano costantemente la concentrazione di CO2 in atmosfera. Quella di Mauna Loa, una delle stazioni più importanti con sede nelle Hawaii, ha registrato un dato preoccupante: la concentrazione di CO2 non solo è in costante aumento, ma nell’ultimo decennio è aumentata più dei decenni precedenti.
Come si può verificare che le aziende riescano a mantenersi entro questi parametri?
In Europa le società appartenenti ai settori più inquinanti sono obbligate a rispettare soglie di emissioni inquinanti progressivamente sempre più ridotte e, pertanto, rientrano nel cosiddetto Sistema Europeo di Scambio di Quote di Emissione di carbonio (l’European Union Emissions Trading System – EU ETS), che è lo strumento principale utilizzato per ridurre le emissioni di gas serra.
Le aziende che rientrano in altri settori e che vogliono presentarsi al mercato come sostenibili, invece, possono accedere al c.d. mercato volontario, ossia acquistare volontariamente crediti di carbonio per compensare le loro emissioni. Una spinta decisiva in tal senso proviene dal Piano d’Azione sulla finanza sostenibile della Commissione europea e dell’EBA che, puntando su crescenti obblighi di trasparenza in merito agli impegni verso la sostenibilità delle imprese, del sistema bancario e del mondo finanziario, sta inducendo sempre più società a raggiungere elevati livelli ESG in cambio di un più facile accesso al credito e all’equity.
Quali garanzie offrono questi crediti alle aziende che ne sono in possesso? E ai loro clienti e fornitori?
Essendo un mercato volontario ci si affida a metodologie sviluppate da soggetti privati e si utilizzano dei criteri interni per valutare la qualità dei crediti. Purtroppo, questo ha comportato negli ultimi anni un crescente aumento di casi di accuse di greenwashing per molte aziende poiché i crediti acquistati non erano qualitativamente elevati.
Per ovviare a questo problema, alla fine dello scorso anno la Commissione Europea ha proposto un Regolamento per la certificazione degli assorbimenti di carbonio, stabilendo quattro criteri per definire un credito di alta qualità:
- Quantification: le attività di rimozione del carbonio devono essere quantificate adeguatamente;
- Additionality: le attività di rimozione del carbonio devono andare oltre le pratiche esistenti e a quanto richiesto dalla legge;
- Long Term: il carbonio rimosso deve essere sequestrato per un lungo periodo;
- Sustainability: tutte le attività di rimozione del carbonio non devono essere incompatibili con i principi di sostenibilità.
Un ottimo esempio di crediti Carbon Removal di elevata qualità sono quelli che possono essere generati dalle costruzioni in legno, in quanto presentano tutte le caratteristiche richieste dalla Commissione.
A chi deve rivolgersi un’azienda per ottenere una certificazione Carbon Removal?
In questo momento il mercato è molto libero e ognuno può scegliere a chi rivolgersi. Un’azienda interessata a comprare queste certificazioni dovrebbe rivolgersi esclusivamente a venditori professionali i cui crediti di alta qualità soddisfino i quattro criteri stabiliti dalla Commissione Europea.
Anche il processo di certificazione è molto importante per capire la quantità di CO2 emessa: in questo senso, ci si può rivolgere a soggetti altamente qualificati. Adesso c’è una maggiore attenzione da parte delle aziende a ricercare sul mercato la qualità, proprio per evitare di essere accusati di greenwashing.
In che modo l’adozione di queste certificazioni contribuirà a raggiungere gli obiettivi fissati dall’agenda 2030 dell’ONU?
È un percorso obbligato. Sia l’ONU, sia la Commissione Europea riconoscono il ruolo strategico e inevitabile dei Carbon Removal per raggiungere gli obiettivi di riduzione di CO2 ed arrivare ad una società neutrale come prospettato dall’UE entro il 2050, o ridurre le emissioni del 55% entro il 2030. In questo senso, il percorso corretto che il settore imprenditoriale dovrebbe intraprendere è il seguente:
- Riduzione degli sprechi e una maggior spinta al riciclo in un’ottica di economia circolare;
- Efficientamento delle attività produttive;
- Utilizzo di energetica proveniente da fonti rinnovabili;
- Ricorso ai crediti di carbonio per compensare le emissioni che non si riescono ad abbattere con i metodi sopra citati.
Riferimento articolo blog Marlegno: https://www.marlegno.it/blog/sostenibilita/crediti-carbon-removal-riccardo-fraccaro