“Il futuro va costruito” è il motto dell’azienda Marlegno, che affonda le sue radici nei valori ambientali del costruire, per modernizzare il settore della bioedilizia.
L’AD della realtà lombarda, Angelo Luigi Marchetti, spiega come innovazione e sostenibilità siano infatti gli asset fondanti dell’azienda, che da più di vent’anni si rivolge ad un mercato sia pubblico, sia privato, per scoprire nuovi modi di unire paesaggio, persone e costruzioni.
Quando si parla di bioedilizia si parla di legno e prodotti naturali abbinati a un metodo realizzato che ambisce ad aumentare il valore intrinseco delle costruzioni. Si considerano tutti gli elementi che vengono utilizzati per fabbricare una casa o un palazzo nell’ottica di creare un prodotto che impatti il meno possibile sull’ambiente.
Come spiega l’AD in una recente intervista: “Il legno è un materiale definito a “energia verde”, perché il bilancio tra l’anidride carbonica assorbita durante la crescita della pianta e quella generata durante la produzione è positivo”.
Questo bilancio aumenta ulteriormente in quanto le aziende costruttrici, come la Marlegno, abbassano le proprie emissioni di anidride carbonica utilizzando tecniche di prefabbricazione in-house.
Come si traduce il bilancio positivo della CO₂? In crediti di carbonio di rimozione (CDR) in quanto la materia prima utilizzata non immette in atmosfera gas climalteranti, ma li trattiene al proprio interno. Ogni CDR corrisponde, infatti, ad una tonnellata di CO₂ equivalente assorbita.
Marlegno è stata la prima azienda italiana di costruzione a certificare con un Ente Terzo i crediti di carbonio generati dalla propria attività. Questi sono inoltre conformi ai requisiti di alta qualità indicati dall’Unione Europea: quantificazione, addizionalità, stoccaggio di lungo periodo e sostenibilità. Tramite la piattaforma di Carbon Planet saranno a disposizione sul mercato volontario per essere scambiati con aziende che hanno la necessità di compensare le proprie emissioni residue.
I 2367 CDR certificati da Marlegno e sviluppati su territorio italiano sono inoltre tramutati in NFT sulla blockchain al fine di garantire l’univocità del prodotto e la tracciabilità del progetto di appartenenza.
“Siamo partiti dall’idea della costruzione in legno, arrivando però a evolvere questo concetto in un ambito sempre più ampio”sostiene Marchetti. “Un ambito in cui la sostenibilità̀ e l’innovazione giocano un ruolo fondamentale, proprio perché́ la sostenibilità̀ si fa anche con l’innovazione”.
La responsabilità ambientale e sociale che definisce gli obiettivi di sostenibilità di Marlegno coinvolge anche la protezione delle foreste. Il legname che viene utilizzato proviene da boschi e impianti certificati PEFC™ che utilizzano tecniche selvicolturali per la produzione del legno al fine di preservarne la biodiversità, ma allo stesso tempo permettendo l’utilizzo della materia prima. Si rinnova costantemente il bosco, gestendolo e permettendogli di crescere tramite la piantagione di nuovi alberi nati in vivaio o tramite i semi rilasciati da alberi non tagliati, questo assicura all’azienda che la quantità di legname tagliato non superi quella degli alberi che sta crescendo.
Valorizzare un prodotto nella sua interezza, significa per Marlegno costruire edifici che non siano solo case confortevoli in cui abitare, ma che esprimano anche la volontà di tutelare l’ambiente in cui viviamo.
Quello della bioedilizia è un settore produttivo che, partendo dai processi di assorbimento di CO₂ della pianta fino allo stoccaggio di lungo periodo del carbonio nel prodotto finale, può essere tra i principali attori che contribuiscono al percorso di decarbonizzazione della nostra società.
Ai professionisti dell’architettura e della filiera del legno è affidata la grande sfida: riprendere le fila della rigenerazione del territorio urbano ed extra urbano, definendo il paradigma di un habitat naturalmente ecosostenibile per le persone ed il pianeta.
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